Post

Visualizzazione dei post con l'etichetta miti e leggende

Le Dee greche e i cani

Immagine
 I cani, sono molto presenti nella mitologia greca, e tra le numerose divinità femminili, è sicuramente Artemide, o Diana per i latini, considerata come "la Signora degli Animali", Dea della caccia e della luna, la dea il cui animale sacro era il cane . In particolare il levriero, simbolo di eleganza e caccia , era  l'animale con cui, più di ogni altro, la dea veniva rappresentata. La dea Artemide, infatti, sempre raffigurata con arco e frecce, veniva spesso accompagnata da una muta di cani, a lei fedeli e devoti durante le battute di caccia , quando vagava tra i boschi, in piena natura. Noto è il mito, secondo cui Atteone , abile cacciatore, si vantò di essere il migliore della caccia in assoluto, ancora più bravo della dea Artemide. Secondo altre fonti, invece, si era vantato di avere visto la dea nuda, mentre faceva il bagno in un laghetto, qualsiasi sia la versione, Artemide, vendicativa e irata contro la presunzione di Atteone, lo punì trasformandolo in un cervo per

Cani della mitologia greca

Immagine
 Argo, cane di Ulisse, da sempre grande esempio di fedeltà  Tra tutti i cani della mitologia greca, Argo è sicuramente quello più noto per la sua grande fedeltà e lealtà verso il suo padrone.  Infatti, Omero, nell'Odissea narra che Argo, rappresentato con un aspetto di cane lupoide, era stato allevato e posseduto da Ulisse, re di Itaca. Quest'ultimo, dopo il suo ritorno ad Itaca, passati ben venti anni e camuffatosi, per non farsi riconoscere dai proci, rimase sorpreso ma soprattutto commosso per essere stato riconosciuto solo dal suo amato cane Argo. Argo, ormai anziano, era disteso a terra, sopra letame di muli e buoi, nei pressi dell'ingresso del palazzo, pieno di pulci e zecche. Nonostante la sua condizione, agitò la coda e le orecchie non appena il suo sguardo si posò verso Ulisse, travestito da mendicante, per poi lasciarsi morire dopo averlo riconoscito.  Dal canto suo Ulisse, si asciugò immediatamente una lacrima che gli scese dopo avere compreso che Argo, fu l'

Il santo cane protettore dei bambini

Immagine
Nel territorio francese tra Chatillon-sur-Chalaronne e Marlieux, nei pressi di Lione vi è un luogo di pellegrinaggio, ancora oggi molto frequentato e ricordato, in cui fu seppellito nel XIII secolo un cane levriero, ricordato con il nome di Saint Guinefort. Secondo la leggenda, infatti, un cavaliere rientrato a casa vide la camera in cui dormiva il figlioletto appena nato in subbuglio, con tracce di sangue ovunque, ma non riuscì a trovare il proprio figlio.  In casa vi era solo il suo cane, che era appunto un levriero.  Allora il cavaliere, pensando che il cane avesse ucciso il bambino lo ferì a morte con la sua spada all'istante.  Solo dopo, si rese conto di avere commesso un errore, poiché ritrovò il figlio, incolume, e nelle vicinanze una vipera morta, uccisa dal cane per difendere il bambino. Il cavaliere, allora, pentito per ciò che aveva fatto, seppellì il cane vicino la sua casa e da quel momento in poi la sua tomba divenne luogo di culto da numerose persone che vi si recava

Il cane nell'antico Egitto e Anubi, guida delle anime

Immagine
Gli antichi egizi, all'interno del loro pantheon divino, oltre ad avere divinità con forma umana, molte avevano per metà forma umana e per metà forma animale. Infatti, è risaputo che molti animali vennero divinizzati dal popolo egizio , tra questi il gatto, il bue, il falco, e anche il cane. Gli antichi egizi, inoltre, erano soliti raffigurare all'interno di tombe di personaggi illustri, come faraoni o alti funzionari, non solo oggetti che erano stati in loro possesso durante la vita terrena, ma anche animali dei defunti, che fungevano da animali da compagnia. Non mancavano situazioni in cui i cani da compagnia venivano imbalsamati con i loro padroni, e tale pratica continuò per molti secoli.  Sulla stele di Antef 11, sono rappresentati diversi cani, tra cui due esemplari molto simili a levrieri e un altro simile ad un dingo o ad un pastore tedesco. Sicuramente il cane, nell'antico Egitto era uno tra gli animali più nobili che si potevano possedere, e godeva di un  certo r

Cerbero, il cane dell'oltretomba

Immagine
Chi avrà studiato i Classici, avrà sicuramente sentito parlare dell'esistenza di un famoso personaggio mitologico, denominato Cerbero, preposto alla custodia degli Inferi .  Secondo la mitologia greca, tale essere mostruoso, figlio di Tifone ed Echidna, era il cane a tre teste (ma si parlava anche di 50 100 teste), custode del mondo infernale di Ade , il dio dell'oltretomba. Esso aveva una coda di drago e criniera di serpi. La sua presenza spaventosa aveva il compito preciso di non lasciare entrare i vivi e non lasciare uscire i morti dall'Ade , tale dovere venne meno solo in rarissime occasioni, per esempio quando Orfeo , riuscì ad ammaliarlo grazie alla sua musica melodiosa, mentre scendeva tra i morti per recuperare la sua amata sposa Euridice. Oppure quando Enea , facendogli assaporare una focaccia al miele, su consiglio della Sibilla di Cuma, lo fece addormentare profondamente.  Cerbero, inoltre, fu l'ultimo protagonista delle dodici fatiche imposte ad Eracle, che