Cerbero, il cane dell'oltretomba
Chi avrà studiato i Classici, avrà sicuramente sentito parlare dell'esistenza di un famoso personaggio mitologico, denominato Cerbero, preposto alla custodia degli Inferi.
Secondo la mitologia greca, tale essere mostruoso, figlio di Tifone ed Echidna, era il cane a tre teste (ma si parlava anche di 50 100 teste), custode del mondo infernale di Ade, il dio dell'oltretomba. Esso aveva una coda di drago e criniera di serpi. La sua presenza spaventosa aveva il compito preciso di non lasciare entrare i vivi e non lasciare uscire i morti dall'Ade, tale dovere venne meno solo in rarissime occasioni, per esempio quando Orfeo, riuscì ad ammaliarlo grazie alla sua musica melodiosa, mentre scendeva tra i morti per recuperare la sua amata sposa Euridice. Oppure quando Enea, facendogli assaporare una focaccia al miele, su consiglio della Sibilla di Cuma, lo fece addormentare profondamente.
Cerbero, inoltre, fu l'ultimo protagonista delle dodici fatiche imposte ad Eracle, che riuscì a catturarlo.
Dante, riprende la figura di Cerbero, in quanto "fiera crudele e diversa", per la sua opera nell'Inferno, in cui lo si vede, non più semplice custode, ma come un mostro con lo scopo di punire i dannati, graffiando li spiriti, scuoia e disquatra.
Il termine Essere come un Cerbero, oggi, viene assegnato a coloro che si dimostrano essere guardiani severi, che controllano ogni cosa, e tendono a dare punizioni senza reale necessità, ma solo per infierire.
Cerbero, aveva tra i suoi fratelli, anche un altro essere mostruoso proprio come lui, il suo nome era Ortro ed era rappresentato come un cane bicefalo, con due teste, e una coda biforcuta. Ortro, era posto come guardiano per custodire la mandria di buoi rossi di Gerione. Venne ucciso da Eracle con la sua clava, durante la decima fatica.
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