L'origine del "Cinismo"

 Il termine Cinismo, indicava un filone della filosofia classica, caratterizzato da un proprio modo di intendere la vita, fondamentalmente povera e vagabonda, che disprezzava la ricchezza materiale, l'onore, la carriera e le comodità.

L'etimologia del termine Cinico, è d'origine incerta, ma secondo alcuni studiosi, potrebbe derivare dal Cinosarge, che significa "cane agile", ed era il luogo fisico in cui il filosofo Antistene insegnava le principali dottrine della filosofia Cinica; oppure, secondo altri, deriverebbe dall'appellativo Kyon, ovvero "il cane", con cui era chiamato Diogene di Sinope, uno tra i più celebri  sostenitori del cinismo.

Il filosofo Diogene, infatti, fu definito in questo modo perchè rifiutava ogni comodità, vestiva con un mantello, dormiva dentro una botte, leccava l'acqua dalle pozzanghere, orgoglioso della sua povertà, girava come un mendicante con una ciotola, e fu per questo che i suoi contemporanei ateniesi lo chiamavano il cane.

A Diogene, non gli interessava come agivano e come pensavano gli altri, perchè per lui bisognava vivere secondo natura, non farsi condizionare dal giudizio altrui o dalle leggi dell'uomo, e disprezzava le comodità.

Uno dei tanti aneddoti su di lui narra, che durante un incontro tra Diogene e Alessandro Magno, quest'ultimo  inviò al filosofo, un vassoio con ossa, che lui accettò, ma per vendicarsi del fatto che veniva soprannominato cane, disse tali parole: "Degno di un cane il cibo, ma non degno di re il regalo".

 Il termine Cinico, oggi, viene utilizzato per indicare una persona che disprezza gli ideali e le convenzioni della società in cui vive, che non ama tutto ciò che è estremamente sdolcinato e utilizza spesso il sarcasmo.   

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